Regia: David Lean (1955)
Titolo italiano: Tempo d’estate
Fotografia: Jack Hildyard
Il film si apre con un'inquadratura dall'alto dell'Orient Express che ruggisce davanti alla Laguna di Venezia.
Un uomo sul treno sta leggendo un giornale quando una voce fuoricampo lo interrompe: "Mi scusi! Tenga questo un secondo, per favore". Un braccio entra nell’inquadratura e gli consegna una guida di Venezia.
L'uomo la solleva fino al petto, posando per la cinepresa.
"Un po' più vicino, se non le dispiace. Un po' più in alto?"
A dare gli ordini è Jane Hudson (Katherine Hepburn), una turista in viaggio per Venezia per la prima volta. Gira con la sua cinepresa e sembra molto contenta del risultato.
"Ecco ora!" – dice con soddisfazione – "È a Venezia che stiamo arrivando, non è vero?"
"Sì, saremo lì tra circa due minuti. Questa è la laguna".
"Oh, cielo!" – dice, sporgendosi dal finestrino – "Devo riprenderlo."
Vediamo che tipo di turista è Jane. È appena arrivata a Venezia ed è già entusiasta di tutto ciò che sta vedendo.
"È la sua prima visita a Venezia?" chiede il suo compagno di viaggio.
“Sì” – risponde lei – "E lei?"
"No, sono stato qui diverse volte. Spero che le piacerà".
"Deve piacermi! Sono arrivata da così lontano. Risparmio per questo viaggio da così tanto tempo. Pensa che forse non mi piacerà?"
"Sono sicuro che le piacerà. Ma non piace allo stesso modo a tutti. Alcune persone la trovano troppo tranquilla. Alcune persone la trovano troppo rumorosa. Ed è molto rumorosa. Ma la maggioranza la trova molto bella".
Il treno arriva stridendo alla stazione. Mentre Jane lotta con il suo bagaglio, il conduttore porge alcune delle sue valigie fuori dal finestrino a un facchino che se ne va con loro, per lo sgomento di Jane.
Jane lo segue, lottando tra la folla.
Alla fine lo raggiunge e chiede: "Quanto costa la gondola?"
"Mille lire".
"E l’autobus?"
"Venti lire".
"Autobus!" – e quindi – “Dov'è l'autobus?" chiede, guardandosi intorno.
"Lì!" risponde l’uomo indicandole il canale.
Vedendo una barca che galleggia, Jane è incredula e chiede: "Quello è un autobus?!"
"Sì, sì", risponde lui e inizia a camminare sulla rampa con le valigie ancora in mano.
Jane ha dei problemi a stargli dietro mentre combatte con la folla.
Ce la fa! Dà una mancia all'uomo e il vaporetto parte.
Sulla barca una coppia sposata, i McIlhenny, si presenta a Jane e tutti si stringono la mano. La signora McIlhenny dice: "Buona sera!" con un forte accento americano. Beh, almeno ci sta provando!
Interrompendo la conversazione, Jane filma alcuni edifici che passano. "Non è meraviglioso?!" esclama.
"Continuerete il viaggio dopo Venezia?" chiede ai suoi compagni di viaggio.
"Certo" – dice il marito – "Prossima fermata: Firenze".
La signora McIlhenny poi aggiunge velocemente un elenco di città italiane che vedranno. "Stiamo facendo tutta l'Italia", dice. Si scopre che hanno visto ogni altro paese in Europa. Sembra che abbiano corso una gara attraverso il continente, oltre che in Inghilterra.
"Che itinerario!" – commenta Jane con apprezzamento – "Da quanto tempo lo state facendo?"
Sono arrivati il 15 giugno e partiranno il 9 settembre.
"Quest'anno?" dice Jane, confusa. Com’è possibile coprire tutto quel percorso in così poco tempo?
Notando qualcosa, improvvisamente si rallegra. "Bene, ci credereste?" Ha visto che ci sono semafori lungo il canale per regolare il traffico.
Il vaporetto arriva alla fermata, Jane si guarda intorno e noi guardiamo con lei: traffico costante lungo il canale; un ponte sul canale; antichi palazzi allineati sui bordi; una chiesa in lontananza.
Il semaforo diventa verde, la barca riprende a muoversi e Jane si gode felicemente tutte le nuove esperienze.
Il signor McIlhenny si vanta ancora del loro programma pieno. "La nostra agenzia di viaggi ha fatto un lavoro fantastico per ogni tappa del viaggio. Ecco, dia un'occhiata a questo". La coppia segue un rigido programma quotidiano, tranne che per due ore di "attività indipendente". Jane sembra leggermente inorridita.
La musica fuoricampo cresce mentre il vaporetto imbocca il Canal Grande, il canale principale di Venezia. Jane ammira tutto: gli edifici sul lungomare, le cupole e le guglie, le gondole.
Mentre il signor McIlhenny continua a blaterare, Jane guarda la fila di finestre in cima a un edificio che stanno costeggiando: gli scuri sono chiusi contro il sole pomeridiano; piante in vaso stanno sui davanzali. Le molte sfumature del marrone contrastano magnificamente con il cielo blu.
La coppia chiede a Jane dove soggiorni. Si scopre che lei soggiorna alla Pensione Fiorini: lo stesso posto dove soggiornano loro!
Il vaporetto raggiunge la loro fermata e sbarcano. La signora McIlhenny chiama un facchino.
Jane e il suo facchino attraversano una piazza, Jane guarda ancora intorno le meraviglie della città. Fatica a tenere il passo dell'uomo, in parte perché lui cammina davvero in fretta, ma anche perché è assorta in ciò che vede.
Attraversano un vicolo stretto, che, come tutto il resto che Jane ha visto, sembra pieno di storia.
Girano un angolo e finalmente sono arrivati! Il facchino annuncia "Pensione Fiorini!"
Prima di entrare, Jane deve fermarsi a osservare il panorama: i gondolieri senza fretta con i cappelli di paglia, il lucido fogliame che incornicia finestre e balconi, figure sedute sui balconi o appoggiate ai ponti sul canale.
Jane è incantata, ma poi ha uno shock. Dal nulla, una cascata di piccoli oggetti vola nell'aria. Una donna ha appena gettato un secchio di spazzatura dal suo balcone proprio nel canale!
Dopo aver lasciato le valigie di Jane nella pensione, il facchino ritorna fuori, toglie il berretto e fa un piccolo inchino. La mancia che Jane gli ha dato sembra piacergli molto. Forse lei non capisce ancora come funziona la valuta...
Una voce chiama: "Ciao!" e Jane si volta, sorridendo. Ma il suo sorriso svanisce quando vede che è solo un ragazzino. "Ciao", risponde lei piattamente ed entra nell'albergo. Fermandosi un attimo, si volta e guarda il ragazzo con sospetto.
Ma una volta entrata in questo piccolo hotel, è di nuovo incantata. Nell'ampio ingresso ammira la sala con le sue scale ricurve.
Il canto di una donna la riporta con i piedi per terra. Cammina verso la scrivania e suona il campanello.
Una voce femminile chiama: "Giovanna!"
La proprietaria, la signora Fiorini (Isa Miranda), entra nell'inquadratura. Sorridendo, porge la mano a Jane. "Buona sera."
Mentre sta registrando Jane, il canto fuoricampo continua. Ancora una volta, la signora Fiorini chiama: "Giovanna!" e con Jane commenta: "Mio marito diceva sempre: 'Se non la licenzierai, il minimo che puoi fare è strangolarla'".
Giovanna scende di sotto, saluta Jane e inizia a raccogliere le valigie.
"Oh, lasci che la aiuti. Sono troppo pesanti", protesta Jane.
"Oh, no! È forte come un bue", risponde la proprietaria.
La signora Fiorini spiega la disposizione della pensione: "Allora, questa è la nostra sala da pranzo. E qui ecco il nostro salotto".
"Oh, cielo, è adorabile! Sono così felice di essere qui invece che in un hotel pieno di turisti... come me". Entrambe ridono.
"Mi scusi un momento", dice la proprietaria, mentre apre una doppia porta per mostrare la veranda in questa giornata radiosa.
"Wow!" dice Jane.
Fuori, in veranda, la signora Fiorini versa del vino per un ospite che rimane nascosto dalla sedia. Quindi torna e ne offre un bicchiere a Jane. Ma Jane ha portato con sé il bourbon e prosegue con entusiasmo a riempire due bicchieri con un mix di vino e bourbon, dicendo: "Metà italiano, metà americano".
Le due donne, che sono molto diverse, si conoscono un po':
La signora Fiorini chiede: "È il suo primo viaggio in Europa?"
"Come ha indovinato?"
"Non le dispiace viaggiare da sola?"
"No, mi piace".
"Oh, io lo odierei”.
"Sono un tipo indipendente. Sono sempre stata così".
Proprio allora entra una giovane donna. Bionda e sorridente, indossa una bella blusa contadina bianca e una gonna con marcate fasce orizzontali colorate. Le due donne più anziane smettono di parlare e la salutano.
Senza fare una pausa la giovane donna si presenta. "Sono Phyl Yaeger! Ci vediamo!" Poi va tranquillamente in veranda.
La seguiamo nella veranda che, come ora vediamo, si affaccia sul canale. Phyl si siede in braccio all'uomo che si sta rilassando là fuori. Gli dà un bacio e dice: "Questo caldo mi dà alla testa”.
Mentre la proprietaria conduce Jane al piano di sopra, le parla della coppia, che è sposata. "Lui è un artista. Sono qui da un po' di tempo". Sentiamo della musica che evidentemente proviene da un giradischi. La proprietaria se ne lamenta ma Jane risponde che le piace la musica e il canto della domestica: "È l'Italia!"
"L’ho messa in alto affinché abbia aria in abbondanza. Ci può essere molto caldo, sa. Oltre la laguna, può vedere Murano. È lì che fanno il vetro".
Jane esce sul balcone e guarda intorno la meraviglia che è Venezia: la laguna, i tetti, l'aria aperta.
"Grazie!" dice alla padrona.
"Per cosa?"
"Per questo", risponde Jane, indicando la scena.
Jane dice alla padrona che ha incontrato una ragazza sulla nave verso Venezia, che era in cerca di un "miracolo magico e mistico... immagino che volesse trovare ciò di cui ha sentito la mancanza per tutta la vita". Forse anche Jane cerca qualcosa nel suo viaggio programmato da molto tempo?
Gli ospiti si siedono sul balcone e chiacchierano. Qualcuno solleva il tema dell'arte, ma aI signor McIlhenny non piace l'arte, e fa capire a tutti che il cibo italiano gli ha fatto male.
Jane è inorridita. Ma la signora Fiorini non è sorpresa. Ecco come sono gli americani. Quindi, ironicamente, comunque, lei continua a criticare il cibo francese!
Alla fine Jane rimane da sola con la signora Fiorini che invita Jane a unirsi a lei e a un amico per cena. Jane declina, ma la padrona insiste: "Quando sei in Italia dovresti conoscere gli italiani! Per favore, si unisca a noi!"
Dalla veranda vediamo che gli Yaeger stanno attraversando un ponte vicino. Fanno ciao con la mano, e urlano: "Arrivederci!" Inizia così un motivo del film: tutti sembrano avere un compagno o un amico, ma Jane è da sola.
La proprietaria ha qualche consiglio per Jane. "Sa, Signorina Hudson" – dice – "quei miracoli possono capitare a volte, ma devi dare una piccola spinta per far sì che ciò accada".
FINE PARTE I
Here is the link for Parte II of this fotoracconto. The link for Parte III is posted at the bottom of it. Vertigo grammar exercises about the film have been posted at the end of Parte IV! Subscribe to receive a weekly email newsletter with links to all our new posts.
GLOSSARIO
si affaccia (affacciarsi) – it overlooks
allineati (allineare) – lined up (past participle)
ammira (ammirare) – she admires
ampio (o/a/i/e) – spacious
appoggiate (appoggiare) – leaning (past participle)
assorta (assorbire) – absorbed (past participle as adjective)
attraversano (attraversare) – they cross, walk across
il berretto (o/i) – the cap
blaterare – to babble
i bordi (o/i) – the edges
un bue (ue/uoi) – an ox
il campanello (o/i) – the bell
i cappelli (o/i) di paglia – the straw hats
una cascata (a/e) – a cascade
ce la fa! (farcela) – she makes it!, is successful
chiacchierano (chiacchierare) – they chat
cima (a/e) – top
contadina (o/a/i/e) – peasant
abbiano corso (correre) una gara (a/e) – they ran a race
costeggiando (costeggiare) – coasting
le cupole (a/e) – the cupolas
dal nulla – out of nowhere
i davanzali (e/i) – the windowsills
dia (dare) un'occhiata! – take a look!
la disposizione (e/i) – the layout
un elenco (o/i) – a list
un facchino (o/i) – a porter
fanno (fare) ciao con la mano (O/I) – they wave goodbye
fasce (ia/e) – stripes
fatica (faticare) – she struggles
la fila (a/e) – the row
il finestrino (o/i) – the window (of a vehicle)
il fogliame (e/i) – the foliage
fuoricampo – off-screen
galleggia (galleggiare) – it floats
ha gettato (gettare) – she has thrown
un giradischi – a record player
si gode (godersi) – she enjoys
una gonna (a/e) – a skirt
le guglie (a/e) – the spires
imbocca (imboccare) – it enters
un inchino (o/i) – a bow
incornicia (incorniciare) – it frames
l’ingresso (o/i) – the entrance
inorridita (inorridire) – horrified (past participle as adjective)
l’inquadratura (a/e) – the frame
un'inquadratura (a/e) dall'alto – an overhead shot
intraprende (intraprendere) – she undertakes
licenzierai (licenziare) – you would fire (someone from a job)
lotta (lottare) – she struggles
lucido (o/a/i/e) – bright, lustrous
il lungomare (no change) – the waterfront
la maggioranza (a/e) – the majority
una mancia (a/e) – a tip
marcate (marcare) – bold (past participle as adjective)
il marrone (e/i) – the brown
‘mi dà (dare) alla testa’ – ‘it does things to me,’ ‘it goes to my head’
nascosto (nascondere) – hidden (past participle)
oltre – across
oltre che – plus
un ospite (e/i) – a guest
percorso (o/i) – ground, path, route
il petto (o/i) – the chest
al piano (o/i) di sopra – upstairs
piattamente – flatly
pomeridiano (o/a/i/e) – afternoon (adjective)
porge (porgere) – he hands (something to someone)
proviene (provenire) – it comes from
raccogliere – to gather
radiosa (o/a/i/e) – radiant
raggiunge (raggiungere) – she catches up
si rallegra (rallegrarsi) – to brighten, become happy
ricurve (o/a/i/e) – curved
riempire – to fill
la riporta (riportare) con i piedi per terra – it brings her back to earth
riprenderlo (riprendere) – to shoot it (film)
risparmio (risparmiare) – I save (money or time)
ruggisce (ruggire) – it roars
rumorosa (o/a/i/e) – noisy
il salotto (o/i) – the sitting room
sbarcano (sbarcare) – they disembark
si scopre (scoprirsi) – it turns out
gli scuri (o/i) – the blinds
un secchio (io/i) – a bucket
semafori (o/i) – traffic lights
lo sgomento – the dismay
smettono (smettere) – they stop
soggiorni (soggiornare) – she stays (as in lodgings on a trip)
solleva (sollevare) – he raises
sospetto (o/a/i/e) – suspicion
spazzatura – garbage
una spinta (a/e) – a push
sporgendosi (sporgersi) – leaning
stargli (stare) dietro – to keep up with
stretto (o/a/i/e) – narrow
stridendo (stridere) – screeching
si stringono (stringersi) la mano (o/i) – they shake hands
svanisce (svanire) – it fades
tappa (a/e) – step
i tetti (o/i) – the rooftops
tranne che – except for
urlano (urlare) – they call out
la valuta (a/e) – the currency
si vanta (vantarsi) – he boasts
il vaporetto (o/i) – the waterbus
versa (versare) – she pours
un vicolo (o/i) – an alley
si volta (voltarsi) – she turns
una volta – once, when, as soon as