Regia: René Clément (1952)
Titolo italiano: Giochi proibiti
Il film si apre mentre gli abitanti di Parigi fuggono dalla città per rifugiarsi in campagna. Li vediamo attraversare un ponte in bicicletta, in macchina e con carri trainati da cavalli. Portano con sé tutto ciò che possono trasportare.
Al suono degli aerei, i rifugiati scappano dal ponte e si disperdono, in cerca di protezione.
Sotto le bombe che cadono, si aggrappano alla terra come se ciò potesse tenerli al sicuro.
Finito il bombardamento, tutti si precipitano sulla strada. Vediamo una coppia e la loro bambina salire sulla collina fino alla loro auto. La macchina però non si mette in moto, bloccando il percorso di una folla che freme per muoversi.
Alcuni uomini si staccano dal gruppo e spingono la macchina giù per la collina. Correndo verso la macchina, la bambina, Paulette (Brigitte Fossey), recupera il suo cagnolino Jock dal sedile anteriore.
I suoi genitori raccolgono più valigie che possono e tornano sulla strada. Ma gli aerei tornano, rimandando la gente al coperto.
La nostra famiglia trova riparo accanto a un muro di pietra. Ma il cagnolino si libera e corre via. Paulette parte dietro di lui.
I genitori la inseguono attraverso il ponte.
Quando la raggiungono, Paulette ha preso il cucciolo. Ma una raffica di mitragliatrice da un aereo li colpisce, uccidendo i suoi genitori.
Paulette osserva mentre gli aerei volano via. Vediamo che lei e sua madre indossano abiti coordinati.
Quando Paulette tocca il viso di sua madre, lei non si muove. La bambina fissa, cercando di dare un senso a ciò. Prende in braccio il cucciolo tremante e lo accarezza.
Passa un carro fuori controllo, senza guidatore e con un cavallo terrorizzato, che corre lungo il ponte.
Ora che gli aerei sono andati via la strada si riempie di nuovo. Un uomo, vedendo che Paulette è persa e sola, la prende e la mette accanto a sua moglie sul suo carro.
"Il tuo cane è morto!" – dice la donna a Paulette – "Buttalo via!" Afferra Jock dalle braccia di Paulette e lo getta nel fiume.
Paulette scende dal carro e guarda oltre il lato del ponte. Vede Jock che galleggia lungo il fiume.
Paulette attraversa il ponte e corre lungo la riva del fiume mentre Jock le passa accanto. Un aereo tedesco sta volando in alto, e vediamo anche il carro fuori controllo.
Paulette recupera Jock dall'acqua e continua a camminare.
La macchina da presa stacca su un ragazzino che conduce una mucca. Il ragazzino vede il cavallo e il carro e chiede agli altri contadini nel campo cosa stia facendo lì. Uno degli uomini si avvicina al cavallo, ma l’animale viene spaventato dall'aereo sopra di loro e scappa travolgendolo.
In tutta la confusione, la mucca Tintine è scappata. Il ragazzo la insegue.
Paulette intanto è sola nel bosco e culla il suo cucciolo morto tra le braccia.
Mentre Tintine si avvicina, Paulette finalmente comincia a piangere. Tintine cerca di attraversare il ruscello.
In quel momento arriva il ragazzino.
"Non potevi fermarla?" chiede a Paulette, arrabbiato.
"No" – risponde lei – "Ho il mio cane".
Lui le chiede da dove venga e lei indica verso il ponte. “E dov'è tua madre?”
“È morta”.
“E tuo padre?”
“Morto”.
A questo punto, il ragazzino si ricorda che se non riporta quella mucca, suo padre lo frusterà. Chiede a Paulette di aiutarlo, ma lei dice che non può perchè ha in braccio il suo cane. Lui le propone che se lei lascia il suo cane lui gliene darà un altro. Così la bimba mette delicatamente giù Jock e scavalca il piccolo ruscello.
Tenendosi per mano, corrono insieme per trovare la mucca.
Mentre camminano lungo la strada di casa i due si presentano. Il nome del bambino è Michel. Paulette gli dice che è di Parigi.
Mentre Michel mette la mucca nel fienile, i bambini sentono un frastuono di cani che abbaiano. Il padre di Michel viene a prendere un forcone. I bambini sbirciano da dietro l'angolo per vedere cosa stia succedendo.
Con l’aiuto del forcone, il padre di Michel scaccia il cane del vicino, e quando il vicino – il signor Gouard – si presenta, gli uomini si scambiano insulti e accuse. A quanto pare, questo fa parte di una faida in corso tra i due. I bambini guardano.
Dopo che Gouard è andato via, il padre di Michel nota la bambina.
"Cos'è questa?" chiede.
"Suo padre e sua madre sono morti", risponde Michel.
"E io che dovrei fare?"
"Potremmo tenerla!"
Anche se non è contento di questa idea, il padre vuole tenere la bambina fuori dalle mani dei Gouard. Quindi è deciso: Paulette resterà.
"Vieni e raccontaci", le dice.
Entrano in casa e trovano un po’ di attività in corso.
Nella casa vediamo un uomo a letto, curato da tre persone. L'uomo è il fratello di Michel, Georges, che è stato ferito dal cavallo imbizzarrito. Quando Paulette appare, tutti si fermano e la fissano.
Il padre spiega: "Lei viene dalla strada".
Michel tira Paulette a sè e annuncia con orgoglio: "L'ho trovata io!"
Le danno un pezzo di pane e la bombardano di domande. "Sei di Parigi?" "Hai visto le bombe?" "Da dove vieni?" "Come ti chiami?" "Quanti anni hai?"
Lei si rivolge al suo nuovo amico: "Michel, sono stanca". Lui la prende e la mette a letto.
Poco dopo vediamo Paulette che con gli occhi chiusi sta riposando tra le braccia del padre di Michel che legge il giornale. Michel sta studiando, matita in mano. Suo fratello maggiore, Raymond, sta lavorando a un pezzo di legno con il suo coltello. Sta facendo un modellino di aeroplano.
Michel non è concentrato sul suo libro. E non prende neanche seriamente la guerra. Si mette la matita sotto il naso come se fossero i baffi di Hitler e scuote il dito contro Paulette, che ha appena aperto gli occhi.
La sorella di Michel, Berthe, entra guardando il retro del giornale ed esclama: "È il figlio dei Gouard!"
"Cosa ci fa lì?" chiede Raymond, irritato.
"È stato decorato! Almeno sta facendo la sua parte!"
Ciò irrita ancora di più Raymond, perché è vero: lui non è nell'esercito.
Arriva Berthe e chiede una coperta per Paulette.
"Non la mia!" dice Raymond.
"Può avere la mia", dice Michel.
"Ma condividiamo lo stesso letto!"
"Poverina", dice il padre di Michel, guardando la bambina tra le sue braccia.
"A quell'età, non capiscono", commenta sua moglie.
"Diciassette morti sul ponte!"– interviene Raymond – "Non riescono nemmeno a seppellirli come si deve".
Suo padre è d'accordo: "Se muori ora, non hai nemmeno una scatola".
"Scavano una buca e li seppelliscono come cani", commenta il ragazzo.
"Silenzio. Non dirlo", lo sgrida il padre: Paulette può sentire tutto.
La madre porta Paulette a letto.
In tutto il film, René Clément ha incluso bellissimi dettagli. Qui, ad esempio, vediamo qualcuno che asciuga un piatto; prima abbiamo visto Raymond lavorare sul suo modellino di aereo. C’è sempre una pagnotta sul tavolo, con le briciole sparse intorno.
Quando gli altri sono saliti di sopra, il padre di Michel porta il giornale e si siede sul letto di Georges. "Un sidecar tedesco è stato catturato," legge ad alta voce. "Stai bene?" Georges non si sente affatto bene.
Ci vogliono Michel, sua madre e due sorelle per preparare Paulette per andare letto. Quando finalmente se ne vanno, portando con loro la lanterna, la bimba protesta: "Ho paura del buio!"
"Chiama il mio nome se hai paura", la rassicura Michel prima di andarsene
E la piccola lo chiama subito, ad alta voce, ancora e ancora. “Michel! Michel! Michel!”
Al piano di sotto, Raymond non è contento delle urla. Loro padre ordina a Michel di occuparsi di Paulette. "Va bene", dice contento il ragazzino, "non farò la matematica!"
Al piano di sopra, il ragazzino cerca di far addormentare Paulette, ma il bagliore dei razzi che esplodono nella notte lo rende difficile. Eccitato, Michel corre a guardare dalla finestra e chiama anche la piccola. Ma lei rifiuta. Paulette non ha solo paura del buio, ha anche paura della luce!
Dice a Michel che non vuole restare a casa sua.
"Ma dove andresti?" le chiede lui.
"Voglio andare da mamma e papà sul ponte”.
"Non ci sono più", le risponde.
"Dove sono?"
"In un buco".
"Come i cani?"
"Sì".
"Sono in un buco a causa della pioggia? Per rimanere asciutti?"
"Sì, dev'essere per quello", la rassicura lui.
"Ma il mio cane... non si bagnerà?"
Con questo pensiero in mente, Paulette finalmente si addormenta e Michel la lascia.
Quella notte, mentre tutti dormono, Paulette grida improvvisamente. Georges sveglia Michel e gli dice di andare a prendersi cura di lei.
Michel va di sopra e parla con Paulette per qualche minuto. Lui le rimbocca le coperte e lei si riaddormenta.
Ma Georges è ancora sveglio quando Michel torna. Così, prendendo il giornale, il ragazzino gli legge la notizia di quello che è successo sul ponte.
È mattina. Michel e una delle sue sorelle stanno facendo colazione. Michel chiama Paulette per farla venire al piano di sotto. Mettendosi ancora il vestito, la bimba si avvicina al letto di Georges.
"Cosa gli succede?" – chiede – "Sta male?"
"Un cavallo lo ha calciato".
"Cos'è quello?" chiede indicando il crocifisso sopra il letto di Georges. C'è un rosario su di esso.
"Il buon Dio” – risponde la madre di Michel – "Non l'hai mai visto?"
"Sì, ma non ho mai saputo chi fosse".
Dopo una discussione, la famiglia decide che dovrebbero dire al sindaco o alla polizia di Paulette; altrimenti potrebbero essere accusati di averla rapita. Quando Michel si offre di andare alla polizia, gli viene detto che deve prendersi cura delle mucche.
Raymond arriva con la sua bicicletta e sua madre gli chiede ansiosamente: "E il dottore?" Ma non ci sarà un dottore per prendersi cura di Georges: è impegnato in ospedale a prendersi cura delle vittime dei bombardamenti.
Paulette è ai margini del bosco. Raggiunge il suo cagnolino morto Jock, e con una piccola zappa inizia a scavare un buco vicino al cucciolo.
La bambina scappa quando vede il prete che arriva in bicicletta. Rimane in piedi vicino a un albero, tenendo il cane dietro la schiena.
Il prete la vede e va a parlarle.
"Non sei di qui! Dove vivi?"
"A casa dei Dollé. Papà e mamma sono morti".
"Poverina. Hai recitato una preghiera per loro?"
Lei scuote la testa. "Non so come si fa".
"Ti insegnerò. Metti le mani in questo modo.
L’uomo le mostra come tenere le mani in preghiera e anche come farsi il segno della croce. Ma lei non vuole. "Non preoccuparti" – le dice lui mentre se ne va – "Michel ti insegnerà. Conosce bene il catechismo".
Nel frattempo, Michel sta cercando Paulette. Lei lo sente chiamarla, ma scappa.
La bambina arriva a un mulino ad acqua abbandonato, portando ancora la zappa e il cagnolino.
Quando Michel arriva al mulino, la chiama dall'altro lato del ruscello, ma lei lo ignora, impegnata a scavare un'altra buca per il suo cane.
Allora Michel entra. Quando vede cosa sta facendo, le prende la zappa e la aiuta a scavare.
Quindi ha un'idea: "Faremo un piccolo cimitero”.
"Cos'è un cimitero?"
"È dove mettono i morti per farli stare insieme".
"Perché li mettono insieme?"
"Affinché non siano tristi".
"Ma il mio cane sarà tutto solo".
Paulette prende Jock delicatamente, lo mette nel buco e lo copre di terra.
Nel frattempo, Michel è salito nel fienile per fare visita al vecchio gufo chiamato ‘il Sindaco’. "Non muoverti", lo istruisce Michel. Quindi, da dietro le spalle del gufo, raccoglie una talpa morta. La porta via, promettendo all’uccello che gliene porterà un’altra.
Michel torna da Paulette con la talpa “rubata”.
"Ne avremo bisogno di altri!" si lamenta lei.
"Ce ne sono in abbondanza", spiega Michel.
"Gatti", dice lei.
Lui aggiunge: "Ricci... lucertole..."
"Cavalli... mucche..."
“Serpenti a sonagli!”
“Leoni!”
“Tigri!”
Alla fine della lista, Paulette conclude: "Persone!"
Michel fa una croce con due ramoscelli. Paulette tira fuori dalla tasca un braccialetto e lo sistemano sopra la croce come un rosario. Ma Paulette non è soddisfatta. Il rosario sul letto di Raymond è molto più carino...
Michel lavora sodo, battendo con il suo martello.
Al piano di sotto il padre alza lo sguardo e chiede: "Cosa stanno facendo lassù?"
Mentre Michel costruisce le croci, Paulette si esercita con le sue preghiere.
Il padre di Michel sale di sopra. Nel vedere ciò che i bambini stanno facendo, lo schiaffeggia così forte che lo fa cadere. Non sa che Georges è malato e ha bisogno di silenzio? In sua difesa, Michel spiega che sta insegnando a Paulette le preghiere.
Ma poi il padre vede la croce. "Una croce in una casa con un malato?" – esclama, inorridito – "Vuoi che muoia?" L’uomo dice ai bambini che non vuole vederli di nuovo insieme e trascina Paulette al piano di sotto. Come punizione, Michel deve stare di sopra e saltare le cena.
La famiglia è seduta a tavola. Un grido di dolore di Georges fa correre Raymond al letto. Il ragazzo vede che Georges sta sputando sangue.
Tutti si riuniscono al capezzale. Cercano di pulire e confortare il malato come meglio possono. La madre dice: "Così tante persone e non abbiamo nemmeno una piccola preghiera".
Paulette interviene: "Michel le conosce".
Il padre ordina a Michel di scendere.
Il ragazzino protesta: "Sono in punizione”.
Ma suo padre risponde: "Vieni giù adesso. Dì le tue preghiere”.
Seduto a tavola, davanti a una pagnotta, Michel recita l’Ave Maria, rubando un po’ di briciole di pane. La famiglia è al capezzale di Georges, la loro attenzione fissa su di lui. Anche la sorella maggiore di Michel sta mangiucchiando del pane mentre veglia il malato.
Continuando a recitare la preghiera, Michel si avvicina al letto. Paulette lo segue. Si unisce alla preghiera: "Possa Dio accoglierlo in paradiso".
Georges è morto. Paulette va vicino a Michel. "Tuo fratello è morto? Lo metterai in un buco?”
Mentre il padre di Michel prepara il carro funebre per portare il corpo di Georges al cimitero, Michel si arrampica e controlla una delle croci. Vede che sarà in grado di rimuoverla più tardi per il piccolo cimitero che sta facendo per Paulette! Soddisfatto, corre via.
Vediamo un soldato che cammina lungo la strada e poi un’immagine veloce dei vicini – la famiglia Gouard – che mangiano a tavola.
Il soldato salta una staccionata di legno, si mette di fronte alla casa di Gouard e suona una tromba. La famiglia Dollé alza lo sguardo. Cosa potrebbe essere quel rumore orribile?
L’uomo continua a suonare la tromba mentre vediamo Georges a letto con una grande croce di legno sul ventre e una candela accesa sul comodino accanto a lui.
Con un calcio il soldato apre la porta del casolare dei Gouard.
I Dollé si guardano. Cosa succede?
Corrono fuori e si fermano sulla porta, guardando verso la casa dei Gouard. È tornato il loro figlio, Francis? Ma la guerra non è ancora finita...
Michel dice che taglierà l'erba per i conigli. Afferrando un cesto e un paio di forbici, si intrufola sul lato del casolare dei Gouard, sbircia dalla finestra e vede Francis.
Francis sta parlando con suo padre. A quanto pare ha disertato.
Nel frattempo, Michel sta rubando dei pulcini da sotto un cesto nel cortile dei Gouard. Il signor Gouard viene alla finestra. "Cosa fai?"
"Taglio l'erba!" risponde Michel e corre a casa.
Il ragazzino corre di sopra, dove Paulette sta ancora dormendo nel suo letto e mette i pulcini accanto al suo cuscino. Che scena dolce!
La bambina si sveglia e lui le porge i due pulcini. Vediamo che gli animali sono morti. "Guarda!"
"Oh, sono caldi!"
"Sei contenta?"
"Sì. Giuri che non sei stato tu a ucciderli?"
"No, i loro occhi erano chiusi. Pensavo che fossero addormentati. Volevo dar loro da bere".
Paulette è fuori a raccogliere fiori per fare una ghirlanda per i pulcini.
Si imbatte nella sorella di Michel, Berthe, e Francis Gouard, che si stanno baciando sull'erba.
Michel arriva sulla collina in cerca di Paulette, che è seduta a giocare con i suoi fiori.
Le mostra un'altra croce che ha trovato per il loro cimitero.
La processione funebre per Georges arriva alla chiesa.
All'inizio del funerale, il coro inizia a cantare. Ma il padre di Michel è ancora fuori.
I partecipanti al funerale piangono...
...i bambini si guardano intorno vedono la ricchezza di oggetti religiosi che potrebbero prendere per il loro piccolo cimitero.
In realtà li stanno effettivamente contando. "Guarda!" dice Paulette, indicando un rosario lucido sull'altare. "Questo andrà bene per un'ape".
Fuori, il padre di Michel guarda sopra il carro funebre e nota che mancano le croci dal tetto. Allora si arrampica per controllare e poi cerca intorno, nel caso qualcuno le abbia rubate e nascoste nelle vicinanze.
L’uomo va alla porta della chiesa e chiama: "Michel, vieni qui!" Tutti si girano.
"Ti ho detto di controllare le croci!"
"Le ho controllate".
"Vai e cercale per strada".
"Le avrei notate".
"Se non si sono perse, qualcuno le ha prese. Chi potrebbe fare una cosa del genere?"
"Non lo so. Forse i Gouard". Quindi, Michel ritorna in chiesa.
Il ragazzino dice a Paulette che suo padre sa che le croci non ci sono più. Ma lei ha altre cose per la testa.
"Guarda quello!" dice, indicando un grande crocifisso sull'altare.
"È del prete", dice Michel.
"È carino”.
Francis Gouard e suo padre tagliano la legna. Si fermano per chiacchierare.
Il padre dice che è un peccato per Georges Dollé. Se avesse saputo del funerale ci sarebbe andato. Francis dice che vorrebbe sposare Berthe, ma suo padre la definisce “una puttana”.
I due discutono e il padre colpisce suo figlio, facendolo cadere. Ma Francis insiste che sposerà Berthe.
Quando il corteo funebre per Georges arriva al cimitero, i nostri due piccoli amici vagano tra le tombe, probabilmente cercando cose che possono usare per i loro scopi.
La bara di Georges è stata calata nel terreno. Il prete dice: “Alcune parole a una famiglia che sta vivendo un momento difficile”.
Notando una grande croce che segna una tomba, Michel dice che sarebbe buona per una cavalla. Paulette ne indica una che andrebbe bene per un piccione. E una molto alta e stretta che andrebbe bene per una giraffa.
Mentre getta la terra sulla tomba del figlio, il padre di Georges si lamenta amaramente dei Gouard. Dice al prete che hanno rubato le croci dalla cima del suo carro. Il prete chiede se ha delle prove. Raymond risponde che è perché i Gouard pensano che lui sia un disertore.
Nel frattempo, i nostri due amici stanno dando un’occhiata alla croce che segna la tomba di Georges.
Il padre di Georges pianta la croce nel terreno. Sua madre aggiunge una piccola croce bianca sopra di essa, mentre la scena dissolve al nero.
FINE PARTE I
Click here for Parte II of this fotoracconto. Three Vertigo grammar exercises about the gerundio, based on the movie, are posted at the bottom of Parte II.
GLOSSARIO
è accolta (accogliere) – she is welcomed, taken in
accuse (a/e) – accusations
afferra (afferrare) – she grabs
si aggrappano (aggrapparsi) – they cling
ansiosamente – anxiously
si arrampica (arrampicarsi) – he climbs up
asciuga (asciugare) – she dries
i baffi (no change) – the moustache
il bagliore (e/i) – the flash, glare
la bara (a/e) – the coffin
battendo (battere) – banging
un braccialetto (o/i) – a bracelet
le briciole (a/e) – the crumbsuna buca (a/he) – a hole
buttalo! (buttare) – throw it!
il cagnolino (o/a/i/e) – the little dog
calata (calare) – lowered (past participle as adjective)
un calcio (io/i) – a kick
carri (o/i) trainati (o/i) da cavalli (o/i) – horse-drawn wagons
il casolare (e/i) – the cottage
una cavalla (a/e) – a mare
un cesto (o/i) – a basket
la cima (a/e) – the top
un cimitero (o/i) – a cemetery
circonda (circondare) – it surrounds
la collina (a/e) – the hill
il comodino (o/i) – the night table
i conigli (io/i) – the rabbits
contadini (o/a/i/e) – peasants
coordinati – matching (past participle as adjective)
il crocifisso (o/i) – the crucifix
il cucciolo (o/i) – baby animal
culla (cullare) – she cradles
curato (curare) – being cared for (past participle as adjective)
dare un senso – to make sense of
definisce (definire) – he describes
si esercita (esercitarsi) – she practices
fa (fare) avvicinare – he makes come closer
una faida (a/e) – a feud
il fienile (e/i) – the barn, hayloft
un forcone (e/i) – a pitchfork
un frastuono (o/i) – a racket, din
freme per (fremere) – it [the crowd, in this case] is frantic to [do something]
frusterà (frustrare) – he will whip
in fuga da – fleeing
galleggia (galleggiare) – he floats
getta (gettare) – she tosses
una ghirlanda (a/e) – a garland, wreath
un grido (o/a) – a cry, shout
il gufo (o/i) – the owl
si imbatte (imbattersi) – she comes upon
imbizzarrito – wild (past participle as adjective)
inorridito (inorridire) – horrified (past participle as adjective)
si intrufola (intrufolarsi) – he sneaks
istruisce (istruire) – he instructs
lassù – up there
lavora (lavorare) sodo – he works hard
un legame (e/i) – a bond
lucertole (a/e) – lizards
lucido (o/a/i/e) – shiny
la macchina (a/e) da presa – the movie camera
sta mangiucchiando (mangiucchiare) – she is nibbling
ai margini (e/i) – on the edge
il martello (o/i) – the hammer
si mette (mettersi) in moto – it starts (for vehicles)
mitragliatrice (e/i) – machine gun
una mucca (cca/cche) – a cow
un mulino (o/i) ad acqua – a water mill
un muro (o/i) di pietra – a stone wall
orgoglio – pride
una pagnotta (a/e) – a loaf of bread
un paio di forbici – a pair of scissors
un peccato (o/i) – a shame
il percorso (o/i) – the path
pianta (piantare) – he drives (something) in
un piccione (e/i) – a pigeon
porge (porgere) – he hands, passes
una preghiera (a/e) – a prayer
il prete (e/i) – the priest
propone (proporre) – he proposes
i pulcini (o/i) – the chicks
una puttana (a/e) – a whore
raccolgono (raccogliere) – they grab
una raffica (ca/che) – a series of gunshots
raggiungono (raggiungere) – they reach, arrive
ramoscelli (o/i) – twigs
i razzi (o/i) – the rockets
recupera (recuperare) – she retrieves
ricci (io/i) – hedgehogs
si riempie (riempirsi) – it fills up
rimbocca (rimboccare) – he tucks in, folds back
riparo (o/i) – shelter, refuge
riporta (riportare) – he returns [something]
si riuniscono (riunirsi) – they gather
la riva (a/e) del fiume (e/i) – the river bank
ruggisce (ruggire) – it roars past
il ruscello (o/i) – the stream
sangue – blood
sbirciano (sbirciare) – they peek
scaccia (scacciare) – he chases
scappano (scappare) – they run away, escape
scavalca (scavalcare) – she steps over
scavano (scavare) – they dig
schiaffeggia (schiaffeggiare) – he slaps
la schiena (a/e) – the back
gli scopi (o/i) – the purposes
scuote (scuotere) – he shakes
seppellirli (seppellire) – to bury them
i serpenti (e/i) a sonagli – the rattlesnakes
sgrida (sgridare) – he scolds
il sindaco (o/i) – the mayor
sistema (sistemare) – she arranges
sparse (spargere) – scattered (past participle as adjective)
sta sputando (sputare) – he is spitting
stacca (staccare) – the camera cuts to
si staccano (staccarsi) – they break away
una staccionata (a/e) di legno – a wood fence
sviluppa (sviluppare) – she develops
una talpa (a/e) – a mole (animal)
tenendosi (tenersi) per mano – holding hands
trascina (trascinare) – he drags
travolgendo (travolgere) – trampling
tremante (tremare) – trembling (present participle as adjective)
una tromba (a/e) – a trumpet
veglia (vegliare) – she watches over, keeps vigil
il ventre (e/i) – the stomach
una zappa (a/e) – a hatchet