Regia: Mira Nair (2001)
Nel frattempo, Tej è in macchina con Aliyah. Sta per andare via ma si ferma bruscamente. Ria gli sta bloccando la strada.
Affacciandosi dal finestrino della macchina, Tej chiede: "Qual è il problema, Ria?"
"Lasciala andare".
“Uh?”
Ria corre alla macchina e apre la portiera del passeggero, ripetendo: "Lasciala andare!"
"Lasciala andare da cosa?"
"Da te, bastardo!" gli dice lei, facendo scendere Aliyah dalla macchina.
"Ria, sei impazzita?"
Il padre di Aliyah è vicino alla macchina adesso. Tej gli dice: "Non lo so. Forse ha bevuto un po' troppo". Ride.
Uday chiede incalzante a Ria: "Cosa è successo?!"
Ria si gira. "Non è stato abbastanza che lui mi abbia toccato quando ero bambina? Non è stato abbastanza insegnare ad Aliya come si baciano i grandi?"
Tej dice severamente: "Ria, basta con queste assurdità".
"Cosa ci hai guadagnato?" – chiede – "Non avevo nemmeno il seno, pervertito!"
La moglie di Tej, Vijaya, ora è lì, a guardare e ascoltare. Si avvicina a Ria e la schiaffeggia. "Insolente, pazza!"
Anche Lalit sta ascoltando. Sembra sbalordito.
"Sette pomeriggi, sette pomeriggi su come si baciano i grandi".
Tej prova a fermarla: "Ria –"
Ma lei continua: "Mi ha tolto i vestiti. 'Apri la bocca, Ria'".
Lui le grida: "Smettila!"
Poi lui la afferra e lei urla: "Non toccarmi!" Ora Lalit le tende il braccio, ma lei indietreggia dicendo: "Non toccarmi! Non toccarmi!" Con dolore e rabbia, conclude: “E ora lo sta facendo di nuovo Aliyah".
"Sta mentendo", si difende Tej.
Lalit rimane in silenzio, scioccato. Non fa domande a Tej, ma non supporta neanche Ria.
“Non vuoi credermi?" – chiede Ria – "Allora bene. Non c’entro niente con questo. Non c’entro niente con te", singhiozza guardando Lalit.
Tej esorta Lalit: "Di qualcosa. Sta mentendo".
"Sai che non mento. Lo sai. Sai che non mento!" piange lei, allontanandosi da Lalit e dal gruppo di testimoni che si è raccolto.
Vijaya dice: "Sta mentendo, Lalit. Le ragazze non sposate come Ria inventano queste fantasie".
Ria è salita su una macchina. Lalit corre verso della macchina mentre si allontana, implorandola: "Ria! Ria! Non puoi andare via così. Ria, per favore".
Ma la macchina continua a muoversi. Ria singhiozza, le mani premute contro il finestrino per non vedere Tej e suo zio Lalit, che ora le sembra uno sconosciuto.
Mentre la macchina va via rombando, Lalit la osserva impotente. Quindi si gira e guarda Tej.
"È pazza" – dice Tej – "Quella ragazza sta impazzendo".
Lalit è disteso a letto, schiacciato dal peso della sua nuova consapevolezza. Cosa farà?
È un uomo amante della famiglia. Ha bisogno di Tej – se non altro per il suo sostegno finanziario. Ma Lalit è anche responsabile per Ria. Anche lei è parte della famiglia.
La sua mente va agli eventi della notte prima: Sona in lacrime, con le braccia attorno ad Aliyah.
Lalit singhiozza, con la testa tra le mani.
Lalit va da Pimmi, che dorme nell'altro letto. Svegliandosi, lei si gira e tiene la testa di lui tra le mani, poi lo tira verso di sé in un abbraccio.
"Va tutto bene", dice dolcemente.
"Sto cadendo, Pimmi. Stringimi".
È il giorno del matrimonio! Oggi anche l'auto viene decorata con le calendule. Mentre gli uomini di Dubey appendono le ghirlande, passano pedoni, biciclette, motorini e risciò. Per i Verma, questo è un giorno speciale, ma nella vecchia Delhi la vita continua, in tutto il suo caos.
Con il cuore pesante, Lalit va a trovare Ria. Quando chiama il suo nome da fuori la porta, lei non risponde.
Lui fa scivolare la porta per aprirla ed entra, continuando a pronunciare il suo nome dolcemente.
Ria è distesa su un materasso, rivolta verso il muro, con le spalle alla porta. Si gira e lo guarda.
"Non fare così, figlia mia" – dice in hindi – "Andiamo a casa". Passando all'inglese, dice: "Voglio che tu venga con me adesso. Non voglio sentire niente, per favore". Sembra qualcosa tra una supplica e un ordine.
Avvicinandosi, lui dice: "Cambiati i vestiti e torna a casa con me. Ti aspetterò nell'altra stanza".
Lei si alza e insiste: "Non fingere che non sia successo niente".
"Ria, non sto fingendo".
"Lo stai facendo!" dice lei con rabbia, uno sguardo feroce negli occhi.
"Non so nemmeno come consolarti, Ria" – dice – "Quello che hai passato non posso nemmeno immaginarlo. Non capisco. Cosa posso fare?"
"Non c'è niente che tu possa fare, zio".
"Ria, se non vieni a casa – senza di te, il matrimonio non può avere luogo". Quasi a se stesso, aggiunge: "Non so nemmeno cosa fare". Ripete: "Non so cosa fare, Ria. Ho le mani legate. Il rapporto tra Tej e la nostra famiglia risale a molto tempo fa. Siamo così indebitati con lui. Vieni a casa, ti prego".
"Non è colpa tua", dice lei tra le lacrime.
"Allora perché mi stai punendo?"
"Non lo sto facendo".
"E tua sorella e sua madre. Ascoltami. Non posso distruggere la mia famiglia. Non lo posso fare. Per favore non chiedermi di fare questa scelta. Non so cosa avrebbe fatto Surinder al mio posto. So che non potrò mai sostituire tuo padre, ma ora sei mia figlia. Non sei la mia piccola? La mia famiglia significa tutto per me. Per favore, non lasciarci".
Prende il viso di lei tra le mani dicendo: "Ria, se te ne vai, tutto si romperà".
In giardino, gli uomini indossano turbanti rosa. Una lunga coda rosa pende tra le loro scapole.
Il fotografo cerca di radunare la famiglia per una foto di matrimonio.
Tej è lì, parte del gruppo. Uday gli dà un’occhiata rabbiosa, ma non dice niente.
Quattro sedie sono state messe sul prato. Aditi ne prende una: ha un aspetto regale nel suo abito tradizionale punjabi. Alcuni membri della famiglia stanno in piedi dietro le sedie; i più giovani si siedono davanti sull'erba.
Diverse donne indossano sari rossi con un disegno dorato che si abbina all’abito di Aditi. Tej si siede tra Aditi e sua moglie.
Il fotografo inizia a scattare, ma nessuno sorride. Nell'ultima fila, i genitori di Aliyah, tenendosi dentro il loro dolore, sono solenni.
Il fotografo chiede al gruppo di sorridere. Pimmi riesce a fare un piccolo sorriso. "Molto bello. Bellissima”, dice il fotografo. Anche Lalit sembra triste ma riesce a sorridere debolmente. "Che bella famiglia", continua il fotografo.
Quindi chiede a Ria di spostarsi in avanti. La fa sedere di fronte a Tej.
Lei si siede obbedientemente e poi guarda Lalit. I loro occhi si incontrano.
"Aspettate!" – li istruisce il fotografo – "Sorridete tutti insieme".
Nella posa finale per le foto di famiglia notiamo che sia Ria che Aliyah sono sedute ai piedi di Tej: è un'immagine inquietante.
Quando il servizio fotografico finisce, è un sollievo per tutti.
Pimmi dice ad Aditi di andare a ricevere la benedizione dei suoi anziani.
Ria sta guardando la foto di suo padre, un uomo barbuto con l'aria di un professore universitario. "Mi manchi tanto, papà", dice e mette un tika* – un punto rosso – sul vetro che copre la foto, tra le sopracciglia di lui. Poi unisce le mani in preghiera. Li guardiamo mentre sono avvolti nel fumo dell'incenso che brucia.
* Il tika è un segno religioso applicato sulla fronte, non un ornamento come il bindi. Qui è usato per accogliere e onorare gli ospiti così come per dimostrare memoria e rispetto per il defunto padre di Ria.
Quando arriva Aditi, lei e sua madre mettono un altro tika sulla foto.
Attraverso una zanzariera, vediamo Tej che entra insieme ad altri parenti, sorridendo a tutti. Sembra sicuro del suo posto in famiglia.
Le donne si riuniscono attorno alla fotografia di Surinder. Guardando il ritratto del morto, Lalit sembra in agonia.
Tej dice: "Lalit, esco a ricevere gli ospiti".
"No!" – risponde Lalit, scuotendo la testa – "No. Non voglio che tu lo faccia – non posso farlo. Non posso. Mi dispiace".
"Lalit –" inizia Tej. Sua moglie, Vijaya – la sorella di Lalit – è in piedi al suo fianco.
Ma Lalit lo interrompe. "Non ti voglio nemmeno qui. Per favore. Non posso permettere questo. Non posso. Lasciate entrambi la mia casa e la mia famiglia e andatevene".
Vijaya prova a discutere con lui, ma lui non ascolta. "Non voglio dire altro. Per favore. Per favore, non peggiorare la situazione".
Vijaya ci riprova: "Per una cosa così piccola..."
"No, no, non voglio dire niente. Per favore, non peggiorare la situazione".
Gli altri membri della famiglia osservano in un silenzio attonito.
"Questi sono i miei figli e li proteggerò anche da me stesso, se necessario. Per favore vattene”, finisce, mettendo le mani in posizione di preghiera.
Tej allunga la mano per toccare la spalla di Lalit, ma Lalit indietreggia, con gli occhi abbassati. Rassegnato, Tej rimuove il suo turbante rosa. Guarda Ria, poi Lalit e se ne va.
Lalit va da Ria, prende la sua testa tra le mani e le bacia la fronte.
Finalmente! Il matrimonio di Aditi e Hemant!
Sta piovendo a dirotto fuori. Sotto la tettoia nuziale rosso vivo di Lalit, costruita da Dubey e dai suoi uomini, suona una banda di ottoni. I musicisti sono vestiti con berretti rossi e giacche bianche, con nappe d'oro e spalline. I tavoli apparecchiati con tovaglie rosse attendono i Verma e i loro ospiti.
E, vicino, un'altra cerimonia sta per avere luogo. Su un ponticello di legno, incorniciato da fogliame, Dubey regge il suo ombrello rosso per proteggere Alice dalla pioggia.
La pioggia è torrenziale. Sul grande prato della casa dei Verma è calata la notte, ma le luci della festa punteggiano gli alberi e i cespugli, le strutture sono decorate con tessuti vivaci, c’è musica: è una festa!
I membri della famiglia della sposa stanno sotto la tenda nuziale e guardano nell'oscurità, aspettando la famiglia dello sposo. Temporaneamente protetti dalla tettoia, gli uomini portano ombrelli chiusi. Pimmi tiene tra le mani un vassoio di candele.
Alla fine, molte persone arrivano ballando, una colonna di ospiti in sari e turbanti rosa, mani che si muovono nell'aria. Da sotto la tettoia, si sente un un grido: "I parenti acquisiti fradici sono qui!"
Hemant, in un turbante bianco inghirlandato di calendule, arriva su un cavallo coperto con un tessuto a lustrini, protetto da un enorme ombrello.
Qualcuno urla: "Famiglia Verma, venite avanti!" Aprendo i loro ombrelli, gli uomini partono, facendo coincidere il loro movimento con il ritmo della musica. "Inzuppatevi, dannati idioti!” continua la voce.
Sul ponte, Alice e Dubey stanno sotto un ombrello coperto di calendule, si guardano l'un l'altra intensamente. Mentre la musica tradizionale suona sommessamente, Dubey le porge una collana. "Dovrei mettermela?" chiede Alice. Lui dice di sì, e lei lo fa. Nonostante l'ombrello, sono bagnati fradici, proprio come la famiglia di Hemant.
Smontato da cavallo, Hemant viene portato di corsa alla tettoia sotto gli ombrelli traslucidi degli uomini Verma, mentre gli ospiti gli lanciano allegramente petali.
Dubey tiene Alice in uno stretto abbraccio, mentre la pioggia le scorre sulla guancia. Una voce – uno degli uomini di Dubey – dice: "Congratulazioni per il matrimonio, signor e signora Dubey!" Quindi c'è un secondo matrimonio in questo monsone!
In un campo lungo vediamo i tre testimoni lanciare fiori agli sposi, attraverso la torrenziale cascata di pioggia.
Alla festa dei Verma, la banda si ferma e viene sostituita dalla musica tradizionale. La folla balla in un grande festeggiamento comune, le braccia si muovono nell'aria. Dubey e Alice sono trascinati nel canto e nella danza, generosamente invitati da Lalit che dice: "Sotto il tuo tendone!" – il tendone che Dubey ha messo su per sua figlia. Lalit e Dubey si abbracciano; Lalit balla con Alice. Le differenze di classe sono dimenticate in questo momento celebrativo unificante.
Aditi ed Hemant mettono ghirlande l’uno al collo dell’altra. Sullo sfondo vediamo Lalit che sorride nel suo turbante rosa.
Improvvisamente, una figura alta emerge dalla pioggia: è il fratello di Rahul, Umang, che arriva in ritardo e vestito con una camicia casual di stile occidentale. Qualcosa di lui cattura l'attenzione di Ria: percepiamo l’eccitazione di una nuova storia d'amore.
In due giorni, i preparativi per il matrimonio hanno portato sfide inaspettate ai Verma: non ultima, una rivelazione che avrebbe potuto fare a pezzi la famiglia. Ma, nella sua disperazione, Lalit si è rivolto a Pimmi per essere confortato, rafforzando il loro legame; e, infine, ha scelto di proteggere coloro che nella sua famiglia erano più vulnerabili, nonostante i costi finanziari e sociali che questo potrebbe comportare.
Ria, a sua volta, incoraggiata dal gesto dello zio, sembra guarire, mentre Aditi, il cui matrimonio ha provocato tante strazianti complicazioni, ha abbracciato la scelta alla quale si opponeva e ha iniziato una vita con suo marito.
E Dubey e Alice? Hanno trovato l'amore!
FINE PARTE VI
This cineracconto just tells the story of Monsoon Wedding in a simple way, to make it accessible to Italian language students. For a deeper understanding of the film, listen to Steven Benedict’s fascinating podcast where he discusses hyperlinked cinema, intersectionality and this multi-stranded story of an extended family in diaspora, that gathers for a wedding.
This is the final installment of this cineracconto. Vertigo grammar exercises about the film are posted below.
VERTIGO A. Comparativo e Io ti salverò!
VERTIGO B. Imperativo e Io ti salverò!
VERTIGO C. Verbi preposizionali e Io ti salverò!
GLOSSARIO
si abbina (abbinarsi) – it matches
affacciandosi (affacciarsi) – looking out the window
apparecchiati (apparecchiare) – furnished (past participle as adjective)
attendono (attendere) – they await
attonito (o/a/i/e) – stunned
una banda (a/e) di ottoni – a brass band
è calata (calare) – it fell, has fallen (past participle)
un campo (o/i) lungo (go/ghi) – long shot (cinematic term: a shot from a considerable distance to capture a wide area of view)
i cespugli (io/i) – the bushes
una coda (a/e) – a tail
coloro – those who
comportare – to entail, implicate
la consapevolezza – the awareness
defunto (defungere) – deceased (past participle as adjective)
a dirotto – abundant
è disteso (distendere) – he lies
c’entro (entrarci) – I am not a part
fa (fare) scivolare – he slides
fingere – to pretend
fogliame (e/i) – foliage
fradici (cio/cia/ci/ce) – soaked, drenched
la guancia (cia/ce) – the cheek
guarire – to heal
impotente (e/i) – helpless
incalzante (e/i) – urgent
incoraggiata (incoraggiare) – encouraged (past participle)
indietreggia (indietreggiare) – he backs off
legate (legare) – tied (past participle as adjective)
lustrini (o/i) – sequins, spangles
sta mentendo (mentire) – she’s lying
monsone (e/i) – monsoon
motorini (o/i) – scooters
nappe (a/e) – tassels
si opponeva (opporsi) – she resisted
i parenti (e/i) acquisiti (acquisire) – the in-laws (past participle as adjective)
un ponticello (o/i) – a footbridge
porge (porgere) – he extends, holds out
portato (portare) di corsa – rushed (past participle)
la portiera (a/e) del passeggero – the passenger door
premute (premere) – pressed (past participle as adjective)
stai punendo (punire) – you are punishing
si è raccolto (raccogliersi) – it has gathered
radunare – to gather, assemble
rassegnato (rassegnare) – resigned (past participle as adjective)
regge (reggere) – he holds up, carries
rimuove (rimuovere) – he removes
risale (risalire) a molto tempo fa – it goes back a long way
rivolta (rivolgere) verso – turned facing (past participle as adjective)
rombando (rombare) – roaring, zooming
le scapole (a/e) – the shoulder blades
scattare – to shoot (a photo)
schiacciato (schiacciare) – crushed (past participle as adjective)
schiaffeggia (schiaffeggiare) – he slaps
uno sconosciuto (o/i) – a stranger
scorre (scorrere) – it streams, flows
scuotendo (scuotere) – shaking
sfide (a/e) – challenges
lo sfondo (o/i) – the background
singhiozza (singhiozzare) – she sobs
smettila! (smettere) – stop it!
smontato (smontare) – dismounted (past participle)
il sostegno (o/i) – the support
spalline (a/e) – epaulettes
la strada (a/e) – the path
strazianti (e/i) – agonizing
stringimi (stringere) – hold me tightly
una supplica (ca/che) – a plea
temporaneamente – temporarily
i testimoni (e/i) – the witnesses
torrenziale (e/i) – torrential
tovaglie (ia/ie) – tablecloths
traslucidi (o/a/i/e) – translucent
non ultima (o/a/i/e) – not least
l'un l'altra – one another, each other
un uomo (o/ini) amante (e/i) della famiglia – a family man
va (andare) a trovare – he goes to visit
a sua volta – in turn
una zanzariera (a/e) – a window screen