Regia: Stuart Cooper (1975)
Nel mezzo da sbarco, in rotta verso la Normandia, Arthur dice: "Non credo che riuscirò a superare tutto questo".
Tom mette il braccio sulla sua spalla. "Andrà tutto bene. Te lo faremo superare".
Una dissolvenza ci porta a una notte in cui Tom e Arthur stanno correndo attraverso un vicolo mentre un temporale ruggisce in sottofondo. È un flashback.
Cercando riparo dalla pioggia, si affrettano sul lungomare buio buio, mentre i tuoni rombano.
Finalmente trovano riparo. Guardando il tempo, Tom si lamenta: "Non passerò da qui".
"Alla faccia del lungomare", concorda Arthur.
Dietro di loro, sentono un pianoforte che suona e una giovane ragazza che canta. Voltandosi a guardare, si tolgono il cappello e si piegano per entrare sotto un arco basso.
In un teatro vuoto, una ragazza in abito da festa bianco sta in piedi davanti a un sipario pallido sul bordo del palco, mentre una donna la guarda dal basso verso l'alto e la istruisce. Gli uomini entrano e si siedono mentre la ragazza continua a cantare:
... E non mi importa di lui
Può andare a prenderne un’altra
Che spero gli piaccia
La ragazza, con le mani incrociate, canta a bassa voce e con esitazione, gli occhi bassi. Il sipario dietro di lei brilla sotto il riflettore. Lei continua:
Perché sposerò
Un ragazzo molto più simpatico
Finisce il verso e i soldati applaudono.
Alzando lo sguardo verso i soldati, la donna si unisce al loro applauso. Indossa un filo di perle al collo e un cappello scuro: "Cantala di nuovo, Susannah", dice.
"Per favore, mammina", implora la ragazza.
"Cantala tutta ancora una volta, per i soldati". Il pianoforte che non si vede ricomincia a suonare e Susannah canta:
Allora lascialo andare
Lascialo temporeggiare
Lascialo affondare o lascialo nuotare
Non gli vado a genio
E lui non va a genio a me
Può andare a prenderne un’altra
Che spero gli piaccia
Perché io...
Gli uomini si alzano per andarsene.
"Non andate, Tommies*",* dice la donna, la sua ombra che incombe dietro di lei. "Tommies, per favore non andate".
Ma loro se ne vanno. Mentre vanno, Arthur dà un brevissimo sguardo alla donna.
*Il termine ‘Tommy’ deriva da Thomas Atkins; il nome è stato usato in moduli ufficiali e quando il nome di un soldato è sconosciuto. Nella seconda guerra mondiale, gli inglesi si riferivano ancora a un soldato (ma non a un ufficiale) con affetto chiamandolo Tommy.
Tornati sul mezzo da sbarco, Arthur ha un aspetto miserabile. "Credo che starò male di nuovo".
Dopo un attimo, Tom chiede: "Perché non sei diventato un ufficiale, Jack?”
"Ho fallito il test di iniziativa. Mi hanno rinchiuso in un capanno da giardino fatiscente... e mi hanno detto di immaginare di essere un prigioniero che cerca di scappare. Se avessi usato quel muro, sarei stato colpito da un colpo. Se avessi scavalcato quel recinto, sarei stato folgorato. Se avessi camminato qui, là, ovunque, sarei stato fatto saltare in aria da mine nascoste".
Anche Arthur – con il mal di mare – presta attenzione adesso.
"Non mi sono mosso un cazzo di centimetro” – ride – "Se non fossero venuti e non mi avessero fatto uscire, sarei ancora in quel capannone... in attesa di diventare un ufficiale".
La macchina da presa si fissa su Tom, i suoi occhi attenti, il suo viso impassibile. Il rombo del motore del mezzo da sbarco è assordante.
"Ecco" – dice Tom – "Ci stiamo andando".
Con uno sguardo lontano, Tom ha improvvisamente una visione. È in piedi sull'attenti in una stanza ombrosa, in uniforme. Una luce tenue entra da una finestra. Sentiamo una musica tranquilla.
La Ragazza appare. Si avvicina a Tom.
Vediamo le loro sagome contro la luce della finestra. Sono in piedi immobili, vicini, come figure delle ombre cinesi.
Lei chiede: "Ti faccio vedere come prepariamo i morti?”
Si allunga per allentare il sottogola dell'elmetto di Tom e glielo toglie.
Lei comincia a sbottonargli la camicia mentre lui la guarda, senza muoversi.
Lei lo guarda. Lui si gira e lei gli toglie la camicia.
Avvicinandosi, gli mette le braccia intorno, mentre lui sta immobile, come se fosse già morto. Poi lui cade lentamente all’indietro, tra le sue braccia, lasciando che la griglia della finestra riempia lo schermo.
Lei lo adagia lentamente fino a quando lui non è sdraiato a terra. Le sue braccia sono aperte, come Cristo.
Lei continua a spogliarlo, togliendogli la canottiera e poi gli stivali e i pantaloni.
Si inginocchia alla testa di Tom, lo guarda in basso, poi si piega in avanti e lo bacia. Un bagliore bianco delinea il profilo di lui. Seduta di nuovo, lei guarda la sua faccia.
"Ora riportami indietro", dice lui, la sua voce sembra venire da una grande distanza, forse da un altro mondo. La ragazza si slaccia il vestito e se lo toglie da sopra la testa.
Vediamo il volto di lei dal punto di vista di Tom, in estremo primo piano, mentre si avvicina a lui.
Di nuovo nel mezzo da sbarco, Tom si mette in piedi.
In primo piano, l'occhio di Tom riempie lo schermo. All'interno della pupilla, vediamo l'immagine dell'apertura del film: un soldato che corre verso la macchina da presa al rallentatore, proprio come Tom correva prima. Mentre lo guardiamo, viene colpito.
Il fucile gli vola via dalla mano e, con le braccia tese, cade. L'occhio di Tom si chiude.
Un taglio improvviso ci mostra la schiuma dell’acqua intorno alle gambe di Tom mentre si precipita verso la riva e poi corre sulla spiaggia, nella sabbia.
Al suono improvviso di spari, vediamo le gambe di Tom mentre inciampa e cade sulle ginocchia. Quello che segue è praticamente una dissezione, fotogramma per fotogramma, de "Il soldato che cade" di Robert Capa e il suo seguito: il soldato che si piega all'indietro, il fucile in aria e il corpo che atterra sulla sabbia.
Un altro sparo: vediamo l'occhio di Tom in estremo primo piano, spalancato. Un altro: Tom si copre il lato destro della faccia con la mano.
Jack gira la testa per vedere Tom sdraiato sul mezzo da sbarco, la faccia insanguinata. "Oh, Cristo!" – esclama – "È stato colpito! Tommy!"
Mentre Arthur si gira a guardare, Tommy preme la mano contro la faccia. "Mettetelo giù!"
In una rapida sequenza di inquadrature, gli amici di Tom vengono in suo aiuto. Ma, allo stesso tempo, lo sbarco continua.
"Togliti di mezzo, maledizione!"
"Tieniti forte per impattare con la spiaggia!"
"Togliti di mezzo, dannazione!"
"Togliti di mezzo, amico!"
"Mettiti giù!"
"Jack, tienilo!"
"Tenilo! Tenilo! Tenilo!"
"Va bene. Ce l'ho. Mettilo a terra”.
Gli amici di Tom lo mettono sul pavimento dell’imbarcazione.
"Tranquillo. Andrà tutto bene".
"Oh, Dio, è morto”.
"Oh, cazzo”.
Mentre suona una musica cupa, la macchina da presa zooma sulla faccia di Tom, che è sporca di sangue, con gli occhi ancora aperti. Ma non c'è tempo, e presto gli uomini lo portano via dall’imbarcazione su una barella.
Tom viene disteso e coperto con un lenzuolo bianco.
Una serie di inquadrature ci mostra gli uomini che si riversano dal mezzo da sbarco e si dirigono verso la riva. Le immagini sono inframezzate da scene silenziose di morti e feriti trasportati su delle barelle.
Ancora una volta, dall'alto, abbiamo la vista del pilota su un’Inghilterra bucolica, un mare tranquillo, la trapunta dei campi, un villaggio di case ordinate.
Altrove, la guerra continua senza interrompersi per prendere nota di Tom, della sua morte e di tutto ciò che ha perso – compreso tutto ciò che il futuro gli avrebbe potuto riservare.
FINE PARTE VII
As always, we have an article here at the bottom of the final installment for your further reading. “Overlord: A Soldier for All Seasons” by Kent Jones includes background and analysis of the film. Jones compares Overlord with Vietnam era war films as well as with British World War II movies – so many of which were made during the war, unlike Overlord, which was made when there were no longer the imperatives to produce propaganda films to boost morale.
This is the final installment of this cineracconto. Next Saturday, July 25, we will post a Vertigo grammar exercise that includes examples from various movies we’ve written about on the blog. Check back then – or subscribe to receive a weekly email newsletter with links to all our new posts as well as additional information about the film.
GLOSSARIO
adagia (adagiare) – she eases down, lays down [something/someone]
affondare – to sink
allentare – to loosen
assordante (e/i) – deafening
un bagliore (e/i) – a radiance
una barella (a/e) – a stretcher
i campi (o/i) – the fields
la canottiera (a/e) – the undershirt
un capanno (e/i) da giardino – a potting shed, hut
compreso (comprendere) – including (past participle)
ecco – this is it
‘alla faccia di’ (no change) – ‘so much for’ [something]
si fissa (fissarsi) – it focuses
fatiscente (e/i) – broken-down
folgorato (folgorare) – electrocuted (past participle)
fotogramma per fotogramma – frame by frame, shot
il fucile (e/i) - the rifle
la griglia (ia/ie) – the grid
inciampa (inciampare) - he stumbles
incrociate (incrociare) – folded, crossed (past participle as adjective)
inframezzate (inframezzare) – interspersed (past participle)
un lenzuolo (o/i) – a sheet
mammina (a/e) – mommy
nuotare – to swim
le ombre (a/e) cinesi (e/i) – the shadow plays
pallido (o/a/i/e) – pale
si piegano (piegarsi) – they duck, bend
preme (premere) – he presses
primo piano – close-up
recinto (o/i) – fence
il riflettore (e/i) – the spotlight
riparo (o/i) – shelter, refuge
riservare – to hold for the future, set aside
rombano (rombare) – they boom
in rotta - en route
ruggisce (ruggire) – it roars
la sabbia (no change) – the sand
saltare in aria – to be blown up, blown to bits
lo sbarco (co/chi) – the landing
avessi scavalcato (scavalcare) – I had climbed (congiuntivo)
la schiuma (a/e) – the foam
il seguito (o/i) – the aftermath
un sipario (io/i) – a (theater) curtain
si slaccia (slacciarsi) – she unfastens
il sottogola (no change) – the chin strap
spalancato (spalancare) – wide open (past participle as adjective)
spogliarlo (spogliare) – to undress him
sporca (co/ca/chi/che) – dirty
un temporale (e/i) – a storm
temporeggiare – to tarry
tenue (ue/ui) – dim
tese (tendere) - outstretched (past participle as adjective)
i tuoni (o/i) – the thunder
un ufficiale (e/i) – an officer
gli vado (andare) a genio – he likes me, cares for
un vicolo (o/i) – an alley