Regia: Keisuke Kinoshita (1954)
Su scene di bellezze naturali, vediamo una serie di didascalie:
Il colore del mare e la sagoma delle montagne sono rimasti gli stessi giorno dopo giorno. Nei cinque anni seguenti gli incidenti della Manciuria e di Shanghai* hanno avuto luogo e il mondo ha sofferto la Grande Depressione, ignaro di ciò che lo attendeva...
*Conflitti istigati dal Giappone per giustificare l'invasione della Cina, aprendo la strada alla guerra sino-giapponese e, alla fine, alla guerra nel Pacifico.
I bambini hanno passato i loro giorni presi dalle loro gioie e dai loro dolori.
Un'ultima immagine di bandiere su uno sfondo di aspre montagne dice: Terra del Sol Levante.
I ragazzi, cinque anni più grandi ormai, navigano sul mare interno a bordo di una piccola barca.
Cantano:
Il chiaro di luna una volta splendeva
Sulle nostre spade piantate
Quel chiaro di luna dei tempi antichi
Dove si trova ora?
*L'idea qui è che in Giappone i soldati con le spade nel castello – oggi in rovina – erano tanto numerosi quanto gli alberi piantati nella foresta. Il riferimento è alla perdita del potere da parte del signore feudale, di cui la canzone si rammarica.
Sceglierai di brillare sopra di noi
Anche fino a oggi stesso?
In alto sopra le rovine del castello
Oh luna di mezzanotte!
I ragazzi ormeggiano la barca e corrono a riva. Uno urla: "Ecco il preside!”
Inchinandosi, dicono: "Buongiorno, signore!"
"Perché siete tutti qui?" chiede lui.
"Per salutare il fidanzato della signorina Oishi".
"Come lo sapevate?"
"Dal padre di Kotsuru".
"È un ingegnere su una nave da turismo. Lo sanno tutti!"
"Vogliamo vedere il suo muso".
Tutti ridono.
Mat-chan guarda in basso: "Sarò sgridata se non torno a casa".
"Perché? Questo è un giorno speciale!"
"È stato abbastanza difficile uscire per unirmi a voi".
"Sì, andate a casa e aiutate i vostri genitori" – dice il preside ai ragazzi – "La scuola inizia tra cinque giorni".
"Ecco perché dobbiamo divertirci adesso!"
"È questo il modo di parlare di ragazzi di prima media?" – rimprovera lui – "Siete praticamente adulti! Mettetevi al lavoro!"
"La barca sta arrivando!" grida uno dei ragazzi, e i tutti corrono a vedere.
Arriviamo al molo attraverso una dissolvenza, il modo familiare del regista di segnalare un cambiamento di tempo e di luogo.
Mentre i passeggeri sbarcano, notiamo che alcuni dei ragazzi – quelli che se lo possono permettere – indossano abiti occidentali: per le ragazze, vestiti alla marinara; per i ragazzi, giacche nere dell’uniforme scolastica con bottoni metallici e pantaloni lunghi. I ragazzi delle famiglie più povere indossano i loro kimono tradizionali.
Guardando i passeggeri in arrivo, Nikuta osserva: "È così grasso".
"No, il suo fidanzato è dietro a quell'uomo", lo corregge Mi-san. Alto e magro, il fidanzato indossa un kimono e dei geta, ma porta un fedora in stile occidentale. Si inchina a ogni membro del corteo nuziale, i quali indossano tutti abiti tradizionali giapponesi.
Stempiato, con colletto diplomatico e cravatta, il preside conduce i visitatori passando davanti ai bambini imbambolati.
Gli studenti seguono a un’educata distanza.
Infine, Nikuta offre il verdetto: "Lui è apposto".
Tirando il suo carretto di legno, il facchino si avvicina ai bambini sul molo. Grida: "Mat-chan!"
"Cosa vuoi?"
"Smetti di giocare. Tua madre sta per avere il bambino".
"Davvero?"
"Corri a casa”.
La casa di Mat-chan si trova su una costa curva, con montagne nebbiose alle spalle. L'immagine è incorniciata da punte di rami di pino, come se fosse un classico dipinto giapponese. I galli cantano.
Nella casetta buia, Mat-chan e suo padre siedono a un tavolo vicino alla finestra, mangiando. In primo piano, sua madre è distesa a letto, in attesa di partorire. Lei dice: "Mat-chan, impacchetta stretto il portapranzo di tuo padre, ma lascia spazio nel tuo".
"Mamma, ne vorrei uno nuovo con un giglio sopra. Quando me ne prenderai uno?"
"Quando potrò alzarmi".
"Quello stesso giorno?"
Sua madre ha dei ripensamenti. "Aspetta un attimo. Chi lo pagherà? Aspetta che tuo padre guadagni un po' di soldi".
Mettendosi le scarpe per andare al lavoro, suo padre le promette: "Te ne comprerò uno".
"Davvero?"
"Solo sii paziente”.
Sua moglie dice: "Vorrei che oggi restassi a casa. Non mi sento molto bene".
"Mat-chan può restare. I tempi sono troppo duri per prendere un giorno di riposo". Lui se ne va.
"Sbrigati o farai tardi a scuola".
"Non hai bisogno di me qui?"
"No, non stare a casa. È il tuo primo giorno in prima media. Ma torna a casa subito dopo la scuola". E aggiunge: "Non menzionare più il porta pranzo davanti a tuo padre. Ha difficoltà a trovare lavoro".
"Ma Ma-chan e Mi-san hanno dei portapranzo coi gigli. Mi hai promesso di comprarmene uno quest'anno. Mi vergogno di questo vecchio". In primo piano, vediamo il suo portapranzo di paglia malandato.
Alla scuola principale, gli studenti stanno portando secchi d'acqua al grande edificio.
Ecco Mat-chan. Lei grida: "Maestra!”
E la signorina Oishi appare sullo schermo! Anche lei sta portando dell’acqua. Ora che sono in prima media i suoi ex alunni la raggiungono nella scuola principale, come lei aveva promesso. "Che succede?" chiede lei.
"Mia madre ha avuto una bambina".
"Congratulazioni! Come si chiama?"
"Ancora niente. Lo sceglierò io”.
"Ne hai pensato uno?" chiede la maestra, mettendo giù il secchio.
"Non ancora".
"Capisco. Quale sarebbe un bel nome...?" Tira fuori un fazzoletto e si pulisce le mani, riflettendo.
Sullo sfondo, gli studenti lavano le finestre della scuola, mentre altri corrono avanti e indietro fornendo acqua.
"Sembri felice" – commenta l'insegnante – "Cosa c’è?”
"Mia madre mi prenderà un nuovo portapranzo di alluminio con un giglio sul coperchio".
"Che bello. Un giglio, eh? Aspetta! È un bel nome per la bambina" – dice la maestra, piegata verso di lei.
Una barca scivola velocemente sull'acqua scintillante del mare interno: è uno scenario pacifico. Notando la barca, le ragazze della scuola si dirigono a piedi verso la riva. Mat-chan sta in piedi davanti al gruppo, ben visibile nel suo kimono pallido.
"Che succede?”
"Stanno portando qualcuno all'ospedale”.
Mat-chan parte all'improvviso, e le sue amiche la seguono da vicino. Notiamo le composizioni delle inquadrature eleganti e ordinate.
"Mat-chan, qual’è il problema?"
Ancora una volta, Mat-chan deve correre a casa a causa di problemi familiari.
Le ragazze sono figure minuscole, che corrono in uno spazio diviso da linee orizzontali frastagliate di campi, montagne e nuvole. Per una delle poche volte in questo film, lo schermo sfuma a nero, portando a termine questa scena – e con essa il primo capitolo di questo film, lirico e spensierato come i bambini.
FINE PARTE V
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GLOSSARIO
aspre (o/a/i/e) – rugged
il chiaro (o/i) di luna – the moonlight
colletto (o/i) diplomatico (co/ci) – wing collar
il coperchio (io/i) – the lid, cover
il corteo (eo/ei) nuziale (e/i) – the wedding party
distesa (distendere) – lying down (past participle)
frastagliate (frastagliare) – jagged (past participle as adjective)
i galli (o/i) – the roosters
un giglio (io/i) – a lily
guadagni (guadagnare) – he earns (congiuntivo)
imbambolati (imbambolare) – gawking (past participle as adjective)
magro (o/a/i/e) – thin
malandato (malandare) – battered, beat-up (past participle as adjective)
il molo (o/i) – the pier
il muso (o/i) – the mug, snout, face of an animal
nebbiose (o/a/i/e) – misty, foggy
ormeggiano (ormeggiare) – they dock [a boat]
partorire – to give birth
il portapranzo (no change) – the lunch box
se lo possono (poterselo) permettere – they can afford it
prima media – sixth grade (Italian school system equivalent)
raggiungono (raggiungere) – they join
rami (o/i) – branches
si rammarica (rammaricarsi) – it laments
le rovine (a/e) – the ruins
scivola (scivolare) – it glides
secchi (io/i) – buckets
uno sfondo (o/i) – a background
sfuma (sfumare) – it fades
le spade (a/e) – the swords
spensierato (o/a/i/e) – carefree
splendeva (splendere) – it shined
stempiato (stempiarsi) – balding (past participle as adjective)