Regia: Delbert Mann (1955)
Marty si alza lentamente dal tavolo. Lascia la sala da pranzo ed entra nella stanza con il telefono. Fa scivolare tutte le porte chiudendole, sbirciando prima per assicurarsi che non ci sia nessuno intorno. Accende la lampada e tira fuori la sua piccola rubrica telefonica.
Mentre Marty scorre il libretto, si siede, mette il telefono sul bracciolo della poltrona e compone il numero.
Dall'altra parte qualcuno risponde e Marty chiede: "Potrei parlare con la signorina Mary Feeney?" Ascolta e poi: "Le dica solo ‘un vecchio amico’". Quando Mary arriva al telefono, Marty le ricorda chi è: "Sono Marty Piletti. Mi chiedo se ti ricordi di me. Sono un tipo tarchiato. L'ultima volta che ci siamo visti eravamo al cinema, al RKO Chester. Tu eri con una tua amica e io ero con un mio amico di nome Angie. È stato circa un mese fa".
Lei non riesce a ricordare, quindi le dà più dettagli. "Voi eravate sedute di fronte a noi e vi stavamo infastidendo e tu ti sei arrabbiata e... Io sono il tipo che lavora nella macelleria", spiega, mettendo la mano sul petto come se lei fosse lì nella stanza con lui. Sembra più animato che in qualsiasi altro momento fino ad ora. La sua faccia è viva di sentimento. "Oh, dai", dice lui, dopo un breve silenzio. "Sai chi sono". Pausa.
"Giusto. E poi siamo andati da Howard Johnson e abbiamo mangiato hamburger. Tu hai preso un frappè”. Lui aspetta un attimo. "Giusto. Sono quello tarchiato, il tipo robusto”. Pausa. "Beh, sono contento che tu ti ricordi di me perché quella sera mi sono divertito molto e mi stavo chiedendo come andassero le cose per te". Apparentemente lei non risponde, quindi lui riprova, "Come va?" Pausa. "È magnifico".
La macchina da presa stringe lentamente su Marty mentre finalmente arriva al punto: "Sì, beh, ti dirò perché ho chiamato. Stavo pensando di vedere un film stasera. E mi stavo chiedendo se a te e alla tua amica piacerebbe vedere un film stasera con me e il mio amico”. Marty aspetta un attimo. "Sì, stasera".
Chiude gli occhi con dolore. "Beh, so che è un po' tardi per chiamare per un appuntamento, ma io stesso non sapevo fino a quando..." Lei lo interrompe. Lui sembra soffrire. Tiene gli occhi chiusi durante il resto della conversazione, come se stesse respingendo la verità. "Sì lo so. Sei libera il prossimo sabato sera?" Pausa. "E il sabato dopo?" Ma sembra che Mary non sia mai libera per lui.
La chiamata finisce e c’è un momento buio per Marty. Mette giù lentamente il ricevitore, sospira, riguarda la sua piccola rubrica telefonica, la chiude e si alza dalla sedia.
Una dissolvenza ci porta in cucina, dove la madre di Marty è ai fornelli, sta versando la pasta in un piatto. Fa un sorriso di soddisfazione e si gira per entrare nella sala da pranzo.
Marty è lì, sta già cenando. Mette da parte il piatto da cui sta mangiando per fare spazio alla pasta che la madre gli ha portato. Lui sparge il parmigiano sul cibo, mentre lei guarda sorridendo.
Gli chiede: "Allora, cosa hai intenzione di fare stasera, Marty?"
"Non lo so, mamma. Sono completamente sfinito. Potrei semplicemente ciondolare per casa".
Ma lei ha un'idea per lui! "Perché non vai alla Stardust Ballroom?"
Lui la guarda. “Cheeee...?”
"Dico: perché non vai alla Stardust Ballroom. È pieno di sventole". Sua madre lo guarda incoraggiante, con indosso il suo vestito scuro e il crocifisso appeso a una catenina d'oro intorno al collo.
"È pieno di cosa?"
"Sventole?"
Lui ride silenziosamente. "Chi ti ha parlato della Stardust Ballroom, mamma?"
“Tommy. Dice che è un posto molto carino".
"Oh, Thomas" – risponde lui sorridendo – "Ma, è solo una grande sala da ballo. Questo è tutto. Io sono stato lì centinaia di volte".
Lui mescola il cibo nel piatto, sorridendo. "Pieno di sventole! Oh, sei divertente, mamma!"
Lei sembra preoccupata però. "Non voglio che ciondoli per casa stasera. Voglio che tu ti faccia la barba e vada a ballare".
Marty risponde bonariamente: "Ma, quando ti arrenderai? Hai per le mani uno scapolo. Non mi sposerò mai".
"Ti sposerai!"
"Prima o poi arriva un punto nella vita di un uomo in cui lui deve affrontare alcuni fatti. E un fatto che devo affrontare è: qualunque cosa piaccia alle donne, io non ce l'ho. Ho inseguito abbastanza ragazze nella mia vita. Sono andato ad abbastanza balli. Mi sono fatto abbastanza male. Non voglio più farmi male".
Per affermare il suo punto di vista, lui spiega, "Ho appena chiamato una ragazza, questo pomeriggio. Mi ha davvero liquidato, ragazzi. Pensavo di avere superato il punto di essere ferito, ma mi ha fatto male... Una stupida donna che non volevo nemmeno chiamare. Mi ha liquidato. No, mamma, non voglio andare alla Stardust Ballroom. Perché tutto quello che mi è mai successo è stato che le ragazze mi hanno fatto sentire come se fossi un... un insetto. Mamma, ho dei sentimenti, sai. Ho sofferto abbastanza. No grazie, mamma”. Prende un boccone della sua pasta.
"Marty –"
"No! Starò a casa stasera e guarderò la Hit Parade".
"Morirai senza un figlio!"
"Quindi morirò senza un figlio".
"Marty, indossa l'abito blu, eh?"
Marty ne ha avuto abbastanza. "Abito blu, abito grigio. Sono solo un ometto grasso. Un uomo grasso e brutto!"
"Non sei brutto", insiste sua madre, un'espressione addolorata sul viso.
"Sono brutto! Sono brutto, sono brutto!"
“Marty!”
"Ma, lasciami in pace!" grida mentre si allontana dal tavolo.
Poi si gira di nuovo verso di lei, avvicinandosi al suo viso e chiedendo: "Ma, cosa vuoi da me?! Cosa vuoi da me? Sono abbastanza infelice così. Va bene, allora andrò alla Stardust Ballroom. Indosserò un abito blu e ci andrò. E sai cosa otterrò dalla mia fatica? Angoscia, una bella serata di angoscia”.
Lui si risiede per mangiare. Dopo un momento allunga una mano e dà una pacca sulla mano di sua madre, per farle sapere che va tutto bene.
Poi si ricorda e dice a se stesso, sorridendo: "Pieno di sventole! Questa è bella!"
Mentre mangia, sua madre guarda in basso, verso il tavolo, con un'espressione addolorata, le mani incrociate.
Alla Stardust Ballroom, si suona musica big band. Coppie ballano su una pista da ballo stipata. In alto ruota una palla scintillante.
La macchina da presa fa una panoramica sulla fila degli scapoli: uomini che parlano, fumano e guardano le donne. Tutti indossano la giacca, e la maggior parte indossa la cravatta. Marty e Angie sono alla fine della fila.
"Non c’è una brutta folla stasera, sai?" commenta Angie.
"Sì" – concorda Marty – "Ce n’è una bella lì con il vestito nero e le perline. Ma sta ballando".
Angie si sporge verso Marty, dicendo: "Ce n’è una piccola e carina per te proprio laggiù".
"Dove?"
"Laggiù. Che ne dici? Vuoi chiedere a loro? Prenderò quella con i fiori sul vestito".
Marty non è convinto. "Penso che questa musica sia un po' veloce. Solo un minuto". Arretra con discrezione e prova alcuni passi di danza.
Dice ad Angie nervosamente: "Sì, penso che vada bene. Sono ancora laggiù?"
Con Angie alla guida, camminano intorno alla pista da ballo, oltre le coppie danzanti, fino a raggiungere un gruppo di tre donne che stanno parlando e guardando i ballerini. Angie si avvicina a una con la collana e gli orecchini di perle, che sta masticando una gomma. "Che ne dice? Vuole ballare?"
Lei annuisce senza dire una parola e se ne vanno, lasciando Marty da solo.
Lui chiede a una delle altre donne se le piacerebbe ballare. Lei smette di parlare con l’amica, lo guarda dalla testa ai piedi e risponde, non scortesemente, "Mi dispiace. Non ho ancora voglia di ballare".
Marty annuisce e le lascia, tornando al punto in cui sono riuniti gli scapoli. Lui sta lì, mascherando a malapena il suo sgomento, e guarda le coppie che ballano e si divertono.
Nel frattempo, al piano di sotto, all'ingresso, entra una giovane donna, Clara (Betsy Blair), con sua sorella Millie e i loro accompagnatori. Clara è vestita un po' come una maestrina, il suo colletto legato fermamente con un nastro nero; non indossa gioielli o trucco. Millie sembra un po' più alla moda. Questa sera il suo fidanzato Andy ha organizzato per Clara un appuntamento al buio con Herb, un suo amico. Millie chiede: "Clara, hai deciso per domani pomeriggio?"
"Millie, sai che vado sempre al cinema con papà la domenica pomeriggio".
"Ma potresti divertirti molto", dice Millie, mentre iniziano a salire le scale.
Entrambi gli uomini indossano abiti e cravatte. Herb dice al suo amico: "Voglio prendere delle sigarette".
Le donne li aspettano sulle scale.
Alla macchina delle sigarette, Andy dice: "Herb, ti ho detto che non è particolarmente attraente, ma è molto affascinante. È davvero una brava ragazza".
"Lei va bene, Andy" – risponde Herb – "È solo che ho solo un sabato sera libero ogni tre settimane. Mi aspettavo qualcosa di meglio, tutto qui".
Su per le scale, le donne stanno parlando. Millie chiede: "Lui ti piace, Clara?"
"Sì, sembra molto carino".
Torniamo ai ragazzi:
"Millie mi ha chiesto di sistemarla con qualcuno..."
"Va bene! Mi sto divertendo abbastanza. È solo che ho un sabato sera libero ogni tre settimane. Volevo portare a casa qualcosa stasera". Dà un'occhiata al suo amico con un'espressione contrariata.
"Va bene, allora mi dispiace".
"Lascia perdere!" Herb lo interrompe e si allontana.
Il gruppo procede su per le scale. Mentre Andy compra i biglietti, passa una donna minuta con un vestito nero scollato.
"Ehi!" la chiama Herb.
La donna si ferma e guarda indietro. “Herbie! Cosa stai facendo qui?"
"Sono venuto a ballare. Cosa ne pensi?" Si allontana dal gruppo e, dando loro le spalle, le chiede: "Sei qui con qualcuno?"
Lei risponde: "Sono qui solo con un'altra ragazza..."
"Dove stai andando ora?"
"Vado a prendere delle sigarette. Le ho lasciate nel mio cappotto".
"Ci vediamo in giro", le dice con un sorriso seducente.
"Sì" – dice lei sorridendo – "ci vediamo", e va per la sua strada.
Quando ritorna al suo gruppo, Millie gli lancia uno sguardo di disapprovazione.
"Era una ragazza che conoscevo", dice lui.
Herb prende Clara per il braccio e la conduce nella sala da ballo. Millie e Andy li seguono, tenendosi per mano. Le danze sono in pieno svolgimento. Andy saltella un po' sui talloni; è pronto per ballare!
"Ragazzi, è sicuramente stipato qui, eh?" esclama.
Millie osserva: "Questi ragazzi sono terribilmente giovani! Non hai paura di imbatterti in uno dei tuoi studenti?"
"No, non credo" – risponde Clara – "Insegno laggiù a Brooklyn".
"Sei già stata qui, Clara?" chiede Andy.
"Sì, due volte".
Millie chiede: "Vuoi provare a prendere un tavolo e qualcosa da bere o vuoi solo iniziare a ballare?"
Herb sta masticando una gomma e sta guardando intorno alla pista da ballo. Andy cerca di attirare la sua attenzione. "Herb? Herb! Cosa ne dici se prendiamo un tavolo e beviamo qualcosa prima di ballare?"
"Sentite, voi andate a prendere un tavolo. Torno tra un minuto. Torno subito". Se ne va velocemente. Clara lo segue tristemente con gli occhi.
"Che ne dici, Clara?" – dice Andy – "Prendiamo un tavolo". Mentre camminano lui prende il cappotto di Millie, che lei stava portando sul braccio. Poi aiuta Clara a togliere il suo e tiene anche quello.
Nel frattempo, Herb sta camminando lungo la fila degli scapoli.
Si avvicina a Marty e chiede: "Sei qui da solo o con una ragazza?"
"Sono da solo."
"Bene, ti dirò. Io sono stato incastrato in un appuntamento al buio con una cozza. Ho appena incontrato una ragazza che conoscevo. Mi sto chiedendo come mi posso liberare della ragazza con cui sono. Devo trovare qualcuno che la porti a casa. Sai cosa intendo? Sarei felice di pagarti cinque dollari se la porti a casa per me".
"Cosa?!" chiede Marty, incredulo.
"Ti accompagnerò da lei e ti presenterò come un mio vecchio amico dell'esercito, poi me ne andrò, perché ho quest'altra ragazza che mi aspetta al guardaroba. E ti pagherò cinque dollari".
"Stai scherzando?"
"No, non sto scherzando”.
"Non puoi semplicemente andartene da una ragazza così", lo rimprovera Marty.
Herb si allontana da lui senza un'altra parola. Marty lo guarda allontanarsi.
Si appoggia a una colonna per un momento, ma poi si incuriosisce. Si avvicina e osserva mentre Herb parla con un altro nella fila. Dopo una breve conversazione, Herb consegna al ragazzo dei contanti.
Marty segue gli uomini mentre vanno da Clara, in modo che Herb possa scaricarla.
Quando la raggiungono, è seduta da sola a un piccolo tavolo rotondo. Millie e Andy devono essere a ballare.
Marty osserva da lontano mentre Herb presenta l'uomo a Clara. Dopo pochi minuti gli uomini si allontanano dal tavolo, lasciando Clara da sola. Sembra piuttosto afflitta mentre la musica continua a suonare e gruppi di persone festeggiano ai tavoli intorno a lei.
In piedi vicino a Marty, Herb dice all'uomo: "In quel caso, dato che lei va a casa da sola, perché non mi dai indietro i cinque dollari?"
"Mi hai pagato cinque dollari, i cinque dollari sono miei!" ribatte l'uomo.
Marty guarda Clara allarmato.
La musica si ferma. Mentre la folla applaude, Clara si alza e fa un passo esitante in avanti. Comincia un nuovo brano, uno veloce. Clara si guarda intorno cercando i suoi amici, incerta sul da farsi. Improvvisamente varca una porta ed esce dalla stanza.
In una carrellata vediamo Marty che la segue, camminando verso la porta.
FINE PARTE II
ENGLISH TRANSLATION
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GLOSSARIO
l'abito (o/i) – the suit
addolorata (addolorare) – pained, painful (past participle as adjective)
affascinante (affascinare) - charming (present participle as adjective)
afflitta (affliggere) – forlorn, distressed (past participle as adjective)
affrontare – to face, confront, deal with
annuisce (annuire) – she nods
un appuntamento (o/i) – a date, appointment
un appuntamento (o/i) al buio – a blind date
ti arrenderai (arrendersi) – you will give up
arretra (arretrare) – he steps back
avvicinandosi (avvicinarsi) – moving closer
un boccone (e/i) – a bite
bonariamente – good-naturedly
un brano (o/i) – a song
una carrellata (a/e) – a tracking shot (cinematic term)
una catenina (a/e) – a small chain (necklace)
centinaia (io/ia) – hundreds
ciondolare – to hang out
la collana (a/e) – the necklace
il colletto (o/i) – the collar
il collo (o/i) – the neck
una colonna (a/e) – a column
compone (comporre) – he dials (a phone)
conduce (condurre) – he leads
contrariata (contrariare) – disgruntled (past participle as adjective)
una cozza (a/e) – a dog, derogatory term for an ugly woman
dai! (dare) – come on!
dando (dare) le spalle – turning his back
devono (dovere) essere a ballare – they must be dancing (assumption)
l'esercito (o/i) – the army
la fatica (ca/che) – the effort
mi sono fatto (farsi) male – I got hurt
ferito (ferire) – hurt (past participle as adjective)
una folla (a/e) – a crowd
i fornelli (o/i) – the stove
gioielli (o/i) – jewelry
il guardaroba (no change) – the hat check
alla guida – leading the way
hai (avere) per le mani – you have on your hands
imbatterti (imbattersi) – you run into, encounter
sono stato incastrato (incastrare) – I got stuck
incrociate (incrociare) – crossed (past participle as adjective)
un insetto (o/i) – an insect
intorno – around
lascia (lasciare) perdere! – forget it!
mi ha liquidato (liquidare) – she brushed me off
la macchina (a/e) da presa – the movie camera
una maestrina (a/e) – a schoolmarm
a malapena – hardly, barely
mascherando (mascherare) – disguising
sta masticando (masticare) – she is chewing
mette (mettere) giù – he puts down
minuta (o/a/i/e) – petite
un nastro (o/i) – a ribbon
un ometto (o/i) – a little man
gli orecchini (o/i) – the earrings
le perline (a/e) – the beads
‘in pieno svolgimento’ – ‘in full swing’
una pista (a/e) da ballo – a dance floor
piuttosto – quite
la poltrona (a/e) – the easy chair, armchair
‘portare a casa’ – to end up with something (worthwhile)
respingendo (respingere) – warding off
ribatte (ribattere) – he retorts
il ricevitore (e/i) – the (telephone) receiver
sono riuniti (riunire) – they are gathered (past participle)
la rubrica (ca/che) telefonica (ca/che) – the phone book
saltella (saltellare) – he bounces
sbirciando (sbirciare) – peeking
uno scapolo (o/i) – a bachelor
scaricarla (scaricare) – to dump her
scintillante (scintillare) – glittering (present participle as adjective)
fa (fare) scivolare – he slides [something]
scollato (scollare) – low-cut (woman’s top) (past participle as adjective)
sfinito (sfinire) – beat, exhausted (past participle as adjective)
lo sgomento – the dismay
sistemarla (sistemare) – fix her up (on a date)
sparge (spargere) – he sprinkles
si sporge (sporgersi) – he leans over
stipata (stipare) – packed (past participle as adjective)
stringe (stringere) – it zooms (cinematic term)
i talloni (e/i) – the heels
tarchiato (o/a/i/e) – stocky
trucco (co/chi) – makeup
varca (varcare) – she runs through